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«Questo libro parla di 'bene', di 'volere' e di 'scuola', e si parla di scuola attraverso i protagonisti diretti, gli alunni sotto l'input del docente. Non si sbaglia mai se tutte le nostre azioni, piccole e grandi, tendono al bene/bello, a ciò che può rendere felici gli altri e noi, noi e gli altri. E la scuola è il luogo in cui ciò 'deve' accadere. A scuola come in famiglia, e quindi nella società, non deve esserci posto se non per il 'bene'. Ogni conflitto 'deve' risolversi, ogni tensione spegnersi con l'intelligenza di chi tende sempre al bene.» (dalla Postfazione)